Orobanche (Orobanche minor).
Ancora grazie alle foto inviate dall'Amico Giovanni (Amministratore del Forum Micologico FABULA DE VENEFICUM ET DE ESCULENTUM FUNGOS) siamo oggi in grado di parlare e mostrare immagini della Orobanche.
Anche se come vedremo non si tratta di fiore (ma molto somigliante) per motivi pratici inseriamo scheda in sottosezione fiori.
La Orobanche è pianta parassita che dotata di radici particolari, si attacca alle radici della pianta che la ospita, traendone nutrimento e indebolendo inesorabilmente la pianta ospitante.
Pianta senza foglie (è dotata solo di piccole squame) e senza fiori, che sono rappresentati da una spiga dai vari colori a seconda della specie.
E' priva inoltre di clorofilla, produce abbondantissimo numero di semi che possono rimanere inattivi per molto tempo, semi facilmente trasportabili dal vento, dall'acqua o dall'uomo.
Conta oltre 40 specie, come già detto parassite, in grado cioè di distruggere addirittura intere piantagioni, soprattutto, di leguminose. La specie delle prime foto dovrebbe...(e diciamo dovrebbe) trattarsi di: Orobanche crenata.
Esistono anche specie che nascono in montagna, come quella mostrata nelle prossime immagini, forse riferite....(e diciamo forse) .....ad Orobanche caryophyllacea.
Vero "terrore dei campi", questo fù uno dei suoi appellativi insieme a quello più conosciuto di succiamele...succiamele delle fave, ha rapresentato vero incubo per i contadini, che con i metodi tradizionali estirpavano essiccavano e addirittura bruciavano le sterpaglie di tale pianta, per paura che i semi potessero comunque propagarsi.
Oggi si interviene con metodi molto più efficaci e veloci...con i metodi chimici.
Ma ha anche rappresentato risorsa alimentare in tempi di miseria e difficoltà alimentare.
Infatti soprattutto in Puglia, venivano consumati i suoi teneri steli dopo essere stati fritti.
Sembra che in questi ultimi tempi, si stia riscoprendo il valore alimentare della Orobanche, che da antica minaccia, sembra diventare..... moderna risorsa.
La si trova, seppur in maniera limitata e circoscritta, nei mercati e sui banchi ortofrutticoli del sud Barese.
In quelle zone dopo essere stata bollita, o meglio, dopo che i suoi steli più teneri sono stati bolliti, vengono mantenuti in acqua per alcuni giorni al fine di continuare lo spurgo delle tossine che in origine li rendono piuttosto amari, vengono poi consumati conditi con olio di oliva extravergine, aromatizzati con aglio e foglie di menta, oppure impanati e fritti.
Concludiamo questo spazio dedicato a questa strana e particolare pianta, (forse risorsa per il futuro?)....ringraziando ancora una volta l'Amico Giovanni per gli scatti concessi e per l'opportunità offerta.
Gli Admin.
10 commenti:
Complimeti per l'esaustiva e molto interessante scheda di una "pianta" particolare
Grazie Enzo, contenti che tu abbia apprezzato.
Un saluto dagli Admin.
Come al solito gentilissimi gli amici di Sensazione Natura che pubblicano le mie foto.
Grazie per l'ottima scheda molto interessante ,non sapevo che queste piante si potessero consumare,devo ricordarmi per il prossimo anno di fare un assaggino ,ormai reperirne di giovani e freschi è un pò difficile
un saluto a tutti
Giovanni
Grazie a tutti voi che condividete i nostri servizi...con le vostre foto.
Okay Gionny, poi facci sapere come sono.....un caro saluto dagli Admin.
interessante.ciao da sandro
Un saluto a te Sandro.
Gli Admin.
Scheda molto esaustiva con una descrizione molto chiara su questo tipo di pianta che tra l'altro non conoscevo la sua esistenza e sulla sua commestibilità.
E' stata "antico terrore" dei contadini, noi l'abbiamo scoperta adesso.
Saluti a Fernando, dagli Admin
Ottima scheda, ho visto questa pianta migliaia di volte ma non sapevo assolutamente il nome, come non ero a conoscenza che in Puglia viene consumata abitualmente.
Complimenti!!!
L'informazione è un'altro motivo dell'esistenza del blog...ciao Roberto dagli Admin.
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